Il Messaggiere - Cave, discariche, parcheggi, ecco le aree idonee per rinnovabili

Cave, discariche, parcheggi, ecco le aree idonee per rinnovabili
Cave, discariche, parcheggi, ecco le aree idonee per rinnovabili

Cave, discariche, parcheggi, ecco le aree idonee per rinnovabili

Regioni dovranno salvaguardare paesaggio,siti culturali e Unesco

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Cave e miniere non più utilizzate, vecchie discariche, aree oggetto di bonifica, siti ferroviari, aeroportuali o autostradali, beni del demanio militare e non, impianti industriali, artigianali o commerciali, parcheggi, invasi idrici. E' lunga la lista di aree idonee (su terraferma) all'installazione di impianti rinnovabili inserita nel decreto su Transizione 5.0. I criteri sono ben determinati tanto da far rientrare anche, ad esempio, "le aree classificate agricole racchiuse in un perimetro i cui punti distano non più di 500 metri da zone a destinazione industriale, artigianale e commerciale, compresi i siti di interesse nazionale" e "le aree adiacenti alla rete autostradale entro una distanza non superiore a 300 metri". Allo stesso tempo viene stabilito che l'installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra, in zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti, è consentita esclusivamente nelle aree dove sono già installati impianti della stessa fonte "e in cui vengono realizzati interventi di modifica, anche sostanziale, per rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione, eventualmente abbinati a sistemi di accumulo, che non comportino una variazione dell'area occupata superiore al 20 per cento". Per definire in dettaglio i rapporti con le Regioni, il decreto prevede poi che entro 120 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento ciascuna Regione e Provincia autonoma può individuare, con propria legge, ulteriori aree idonee ma rispettando i criteri e i principi nazionali: va cioè salvaguardato il patrimonio culturale e il paesaggio, le aree naturali protette, i siti Unesco. Le Regioni non potranno prevedere "divieti generali e astratti" all'installazione di impianti a fonti rinnovabili. Dovranno invece qualificare prioritariamente come idonee le aree connotate dalla presenza di poli industriali e le aree di crisi industriale complessa, "anche allo scopo di promuovere la riconversione industriale e la salvaguardia dei livelli occupazionali". Al fine di preservare la destinazione agricola del territorio, viene inoltre formalizzato che le aree agricole qualificabili come aree idonee a livello regionale devono andare da un minimo dello 0,8% ad un massimo del 3% delle superfici agricole utilizzate (Sau). Per quanto riguarda infine le aree idonee a mare, vengono indicate le piattaforme petrolifere in disuso, i porti per gli impianti eolici fino a 100 MW e le aree individuate dai piani di gestione dello spazio marittimo.

L.Amato--IM