Il Messaggiere - H2It, nel 2025 sforzo delle regioni nel settore idrogeno

H2It, nel 2025 sforzo delle regioni nel settore idrogeno
H2It, nel 2025 sforzo delle regioni nel settore idrogeno

H2It, nel 2025 sforzo delle regioni nel settore idrogeno

Ma troppa attesa per il Decreto Tariffe e mancano target chiari

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Il 2025 è stato un anno di concretezza per il settore dell'idrogeno. Lo afferma l'associazione italiana idrogeno H2IT, in occasione del summit annuale, spiegando che "alcune Regioni hanno saputo sostenere le imprese e valorizzare il proprio territorio per favorire lo sviluppo di una filiera. La Lombardia, ad esempio, con il progetto del treno a idrogeno, sta realizzando un flagship project, unico anche a livello europeo, con l'obiettivo di espandere un ecosistema di mobilità sostenibile che comprende lo sviluppo di stazioni di rifornimento lungo le autostrade. Il Friuli-Venezia Giulia, invece, con la North Adriatic Hydrogen Valley ha creato un ecosistema dell'idrogeno transfrontaliero, mentre la Puglia è stata tra le prime Regioni a dotarsi di una strategia sull'idrogeno, in un panorama di rinnovabili unico e un tessuto industriale molto forte". L'idrogeno, "non è un prodotto che entra in un mercato esistente, ma un'intera filiera che necessita di uno sviluppo integrato e coordinato tra vari ambiti di competenza istituzionale. Il 2025 è un anno strategico per il futuro dell'idrogeno nel nostro Paese: le aziende stanno completando i progetti finanziati dal Pnrr in scadenza nel 2026 e avviando l'implementazione delle iniziative Ipcei (Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo). Parallelamente, si moltiplicano gli investimenti privati per la produzione di idrogeno rinnovabile destinato all'industria e alla mobilità. A livello europeo, permane la necessità di una semplificazione regolatoria che consenta di accelerare gli investimenti e rendere il mercato più attrattivo". "La mancanza di tempistiche definite e il rallentamento nell'attuazione del Decreto Tariffe, per incentivare la produzione di idrogeno rinnovabile tramite contratti per differenza, insieme al mancato recepimento della Direttiva (Ue) 2023/2413 (Red III) - che prevedeva l'introduzione di quote minime obbligatorie di utilizzo di Rfnbo (Renewable Fuels of Non-Biological Origin) nell'industria e nei trasporti - rappresentano elementi di forte preoccupazione per H2IT. Tali criticità - è stato spiegato - rischiano di compromettere lo sviluppo del settore e la competitività del sistema nazionale".

V.Barbieri--IM