

Distratti dopo appena 8 secondi, ansia e stress la prima causa
Ricerca Usa, anche sonno e dispositivi rubano la concentrazione
Il tempo medio per cui riusciamo a prestare attenzione continuativamente a qualcosa è appena 8 secondi: un sondaggio condotto su 1.000 adulti americani commissionato dal Wexner Medical Center e dal College of Medicine dell'Ohio State University rivela che lo stress e l'ansia sono i fattori che contribuiscono maggiormente alla riduzione della capacità di concentrazione (43%), seguiti dalla mancanza di sonno (39%) e dai dispositivi digitali (35%). Altri fattori che contribuiscono sono la noia o la mancanza di interesse (31%); il multitasking (23%); la mancanza di attività fisica (21%); una dieta scorretta/scarsa idratazione (20%) e condizioni mediche come l'Adhd (18%). Solo il 25% degli intervistati ha dichiarato di non avere problemi di concentrazione. "Lo stress, il rimuginare e il pensare continuamente alle stesse cose possono sicuramente influire sulla capacità di concentrazione e di attenzione - afferma Evita Singh, psichiatra presso il Dipartimento di Psichiatria e Salute Comportamentale dell'Ohio State - Spesso quando i pazienti vengono da me sono preoccupati per la loro capacità di concentrazione e c'è una buona probabilità che ciò sia dovuto al fatto che sono molto stressati o ansiosi. Quindi lavoriamo per trattare questo problema". La scarsa capacità di concentrazione può avere conseguenze a lungo termine. "Quando le persone svolgono più attività contemporaneamente, quando hanno così tante cose per la testa a cui pensare, possono sentirsi esauste - spiega Singh - E allora diventa davvero difficile godersi le cose, il che può portare a depressione o ansia". "Ci sono molti fattori diversi che possono portare a difficoltà di concentrazione o problemi di attenzione - conclude Singh - Ma è anche molto importante essere in grado di riconoscerlo e allo stesso tempo concederci il permesso di non dover essere sempre 'attivi' e concentrati al 100%".
E.Mancini--IM