

Il Nabucco 'atomico' di Poda apre il 102/o Opera Festival Arena
Il 13 giugno la prima, 51 serate nella stagione estiva veronese
Stefano Poda firma regia, scene, costumi, luci e coreografie del nuovo Nabucco verdiano, che aprirà l'Arena Opera Festival 2025 di Verona, giunto all'edizione 102, il 13 giugno. Una produzione che si annuncia "atomica", con inedite soluzioni per costumi ed effetti scenici. Il Festival 2025 propone 51 serate di spettacolo, dal 13 giugno al 6 settembre, con cinque titoli d'opera e cinque fra concerti e balletti, dai 300 anni delle Quattro stagioni celebrati da Viva Vivaldi ai Carmina Burana e al gala di Jonas Kaufmann, da Roberto Bolle and Friends a Zorba il greco per i 100 anni di Theodorakis. Per l'opera, accanto al nuovo Nabucco tornano Aida nell'edizione "di cristallo" che ha celebrato il 100/o Festival, La Traviata nella Parigi belle époque di Hugo De Ana, la Carmen kolossal e cinematografica di Franco Zeffirelli, il Rigoletto della tradizione areniana delle scene dipinte. In scena le stelle dell'opera da tutto il mondo: da Anna Netrebko, per la prima volta in Arena nel ruolo di Abigaille, all'esordio di Marina Rebeka, ritorni come Jonas Kaufmann, Nadine Sierra, Luca Salsi, Francesco Meli, Ludovic Tèzier, Anna Pirozzi, Yusif Eyvazov, Amartuvshin Enkhbat, Aleksandra Kurzak, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Aigul Akhmetshina, Brian Jagde, Mariangela Sicilia, Piotr Beczała, Anita Rachvelishvili, Maria José Siri, Christian Van Horn, Gregory Kunde, Rosa Feola, Erwin Schrott, Vittorio Grigolo e Vasilisa Berzhanskaya. Molti anche i debutti di voci prestigiose come quelle di Angel Blue, Pene Pati, Enea Scala, Erin Morley. Sul podio Pinchas Steinberg, Andrea Battistoni, Francesco Ivan Ciampa, Daniel Oren, Michele Spotti, Speranza Scappucci e Francesco Ommassini, al suo debutto assoluto. Il Nabucco, primo capolavoro verdiano e titolo da sempre amato in Arena, è firmato da Poda che cura regia, scene, costumi, luci e coreografie in un progetto che è già stato definito "atomico" e che, nella sua ricchezza e multimedialità, pone anche una grande sfida tecnica alle maestranze areniane e ai numerosi laboratori coinvolti, con inedite soluzioni per costumi ed effetti scenici. Per Cecilia Gasdia, sovrintendente di Fondazione Arena, "questa sarà la stagione che traghetterà l'Arena dalla fine del restauro dell'anfiteatro alle cerimonie Olimpiche. Sono entrata in Arena per la prima volta a cinque anni, come spettatrice, sono stata comparsa, artista del coro, cantante solista e da otto anni sovrintendente. L'amore per l'Arena è infinito e vogliamo renderla sempre più grande, internazionale e ricca di eventi per attrarre il pubblico di tutto il mondo, ma anche tutti gli italiani che amano la musica e l'arte".
M.Fierro--IM