Il Messaggiere - Viaggiare con un contrabbasso, petizione per regole chiare

Viaggiare con un contrabbasso, petizione per regole chiare
Viaggiare con un contrabbasso, petizione per regole chiare

Viaggiare con un contrabbasso, petizione per regole chiare

Musicista Valentina Ciardelli: "Lo strumento non è un bagaglio"

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"Sono una musicista. Il mio strumento non è un bagaglio". Così Valentina Scheldhofen Ciardelli, giovane ma già affermata contrabbassista e compositrice italo-tedesca che vive e insegna a Londra, spiega il motivo della petizione lanciata poche settimane fa da sottoporre alla Commissione Europea per garantire regole chiare e uniformi sul trasporto degli strumenti musicali a bordo di aerei e treni. "Questa è una battaglia che riguarda direttamente la libertà di esercitare il nostro lavoro in condizioni dignitose e sicure - dice -. Troppo spesso i musicisti si trovano a dover affrontare situazioni ingiuste, costi aggiuntivi o addirittura l'impossibilità di portare con sé il proprio strumento, compromettendo concerti, tournée e progetti artistici. I nostri diritti vanno tutelati". La musicista viaggia molto in Europa e al di fuori per concerti, festival, collaborazioni e insegnamento. "Ovunque vada porto il mio strumento e ogni volta devo affrontare la stessa battaglia. Il mio bagaglio non è una valigia. È la mia voce, il mio mezzo per vivere. Eppure, spesso viene considerato un bagaglio fuori misura, soggetto a regole arbitrarie, costi imprevedibili e spesso maltrattato dalla compagnia aerea o dal personale ferroviario non avvezzi ai bisogni dei musicisti che viaggiano". La petizione, rivolta anche ai ministri delle singole nazioni, alle compagnie aeree e agli operatori ferroviari, vuole "costruire un ponte reale per la mobilità culturale in Europa e nel Regno Unito". Troppo spesso, ricorda Ciardelli, "ho dovuto discutere in aeroporto con addetti che non sanno che cosa sia un contrabbasso, pagare tasse a caso per bagaglio fuori misura, per non parlare dei rischi di danneggiamento del mio strumento, delle perdite di tempo e delle coincidenze mancate per l'assenza di regole chiare a tutela dei musicisti in transito. Questa esperienza non riguarda solo me, ma migliaia di musicisti che viaggiano in Europa ogni giorno". Per questo con la petizione si chiedono regole chiare e giuste a livello europeo, tasse prestabilite in caso di strumenti ingombranti, la protezione e la tutela legale per gli strumenti storici contro danni o manomissioni, e che gli strumenti musicali siano riconosciuti come attrezzatura professionale e non come bagaglio extra.

E.Colombo--IM