

Franco Nero, "in Roma Elastica omaggio Fellini"
'Soddisfatto per stella a Hollywood, piango per i bimbi di Gaza'
Con cappello e sciarpone alla Fellini, Franco Nero ha appena finito di girare a Cinecittà un cameo per 'Roma elastica' del visionario regista francese Bertrand Mandico, omaggio ai nostri grandi maestri del cinema. "Ed ho avuto il piacere di recitare con la bravissima Marion Cotillard - racconta all'Ischia Global film & Music festival, evento che sostiene da 23 anni accanto al fondatore Pascal Vicedomini con 'Accademia Internazionale Arte Ischia - Mandico ha visto tanti miei film, un vero e proprio fan, e mi ha voluto per impersonare un regista che potrebbe appunto essere Fellini. 'Sei l'attore dei miei sogni', mi ha poi scritto affettuosissimo in un messaggio al termine delle riprese, 'speriamo di lavorare di nuovo insieme e per più tempo'. E pensare che non ero pienamente convinto della mia prestazione". Il film 'Roma elastica', coproduzione francese e italiana, è ambientato nella Capitale degli anni '80 dove una celebre attrice internazionale si appresta ad andare su set l'ultima volta. Franco Nero a 83 anni e con oltre 200 film all'attivo alterna progetti più vari e originali ai tanti omaggi che gli tributano ovunque nel mondo, L'ultimo, la stella sulla Walk of Fame di Hollywood da poco attribuita ad un attore adorato negli Usa, da Tarantino e non solo. "Sono felice di questo riconoscimento che ancora una volta viene agli americani e che hanno avuto personaggi come la Loren, Bocelli, Morricone ed altri pochi italiani. Si vive e lavora anche per queste soddisfazioni. Sono stato recentemente nominato Senatore della cultura europea e poi premiato per la carriera a Praga e Budapest, dove mi accolto Orban". L'anno prossimo saranno 60 anni dal debutto: nel 1966 John Huston lo scritturò per La Bibbia, poi arrivò subito Django di Corbucci e l'incontro magico con Vanessa Redgrave sul set di Camelot. "Sono un privilegiato, posso scegliere le cose da fare e mi piace aiutare i giovani. Per fortuna ho molte proposte nel mondo, dalla Germania all'Australia. Forse mi mancava un solo ruolo da interpretare, recentemente ho fatto persino Dio in un corto e Papa Clemente VII! Sognavo da sempre di essere un direttore d'orchestra e ci sono riuscito in film girato a Cuba con dei piccoli coristi". E il cinema italiano? "Ammiro molto Matteo Garrone, grande talento con la capacità di cambiare genere. Potrei definirlo 'Elio Petri di oggi. Il suo 'Io capitano' è straordinario. Avrei dovuto anche io fare un film sui migranti, un progetto in Ungheria, la storia di una ragazza africana in attesa di un bambino. Ma per ora è tutto bloccato e temo sia saltato". Al centro del Global festival 2025 sono sempre più i temi della solidarietà e del dialogo tra i popoli per favorire la pace: "Difficile immaginare come il cinema e l'arte possano contribuire a cambiare la terribile realtà in cui viviamo. Ci si sente impotenti. La mattina spesso mi sveglio pensando alle migliaia di bambini morti a Gaza e piango".
B.Agosti--IM