Il Messaggiere - Giuseppe Mengoli dirige l'Orchestra del Comunale di Bologna

Giuseppe Mengoli dirige l'Orchestra del Comunale di Bologna
Giuseppe Mengoli dirige l'Orchestra del Comunale di Bologna

Giuseppe Mengoli dirige l'Orchestra del Comunale di Bologna

Per la prima volta il 16 settembre in brani di Brahms e Mahler

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Dopo la trasferta pesarese al Rossini Opera Festival e una breve pausa estiva, l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna riprende l'attività in casa, all'Auditorium Manzoni il 16 settembre alle 20,30, con un concerto del cartellone sinfonico. Appuntamento che segna il debutto bolognese del trentaduenne direttore salentino Giuseppe Mengoli, vincitore nel 2023 del Concorso Mahler a Bamberg: per la sua prima volta sotto le Due Torri, Mengoli affronta proprio una pagina mahleriana, la Sinfonia N. 1 in re maggiore detta "Il Titano". Considerato uno dei direttori più interessanti della sua generazione, Giuseppe Mengoli ha cominciato la carriera di direttore d'orchestra nel 2018 con la Gustav Mahler Jugend Orchester con la quale ha condiviso anche il riolo di primo violino, e, dopo la vittoria della Mahler Competition, ha diretto i Wiener Symphoniker, i Bamberger Symphoniker, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Filarmonica di Rotterdam e altri complessi sinfonici europei. Sono invece due volti noti per il pubblico bolognese quelli del violinista Marco Rizzi e del violoncellista Enrico Bronzi solisti nel Concerto in la minore per violino, violoncello e orchestra Op.102 di Johannes Brahms, ulteriore capitolo dell'ampio omaggio che il Teatro Comunale di Bologna sta rendendo al compositore di Amburgo. Ultima delle creazioni sinfoniche di Brahms, scritta nell'estate del 1887, il "Doppio Concerto" (dedicato all'amico violinista Joseph Joachim) venne considerato insolito a causa del trattamento dei due strumenti solisti, con le cadenze presentate in apertura e un assetto non virtuosistico, che era invece prerogativa dei concerti tardo-romantici. La Prima Sinfonia di Mahler, composta nel 1884 a soli 24 anni, richiede un organico orchestrale di proporzioni sconfinate ed è tra le sue pagine più fortunate: il battesimo dell'opera avvenne nel 1889 a Budapest.

I.Pesaro--IM